Vino frizzante e spumante: qual è la differenza?

Vino frizzante e spumante rientrano nella categoria di vini con le bollicine, ma è difficile, soprattutto per palati poco esperti, riconoscerli e capire le differenze. 

In questo articolo, vi forniremo tutte le informazioni necessarie per comprendere le differenze tra questi due tipi di vino. 

Vi spiegheremo come vengono prodotti, quali sono le caratteristiche che li distinguono, le regioni italiane e francesi più famose per la loro produzione e come scegliere il vino giusto in base all’occasione.

Inoltre, vi forniremo alcune utili indicazioni per riconoscere le differenze nel packaging e nell’etichettatura dei vini, in modo da essere in grado di distinguere facilmente un vino spumante da un vino frizzante.

Siete pronti a scoprire tutto sulla differenza tra vino spumante e vino frizzante? Allora continuate a leggere questo articolo e preparatevi ad approfondire la vostra conoscenza sul meraviglioso mondo del vino.

Vino frizzante e spumante: le caratteristiche dei due vini

Per comprendere la differenza tra vino frizzante e spumante, occorre considerare alcune informazioni tecniche

Secondo il Regolamento CE 479/08 della normativa UE, lo spumante è definito come il prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica di uve fresche, mosto di uve o vino, caratterizzato alla stappatura del recipiente da uno sviluppo di anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione.

La sovrapressione deve essere di almeno 3 bar a 20°C in recipienti chiusi e il titolo alcolometrico totale delle partite destinate alla sua elaborazione non può essere inferiore all’8,5% vol.

Il vino frizzante, invece, è ottenuto da vino con un titolo alcolometrico totale non inferiore al 9% vol e un titolo alcolometrico effettivo non inferiore al 7% vol. Deve presentare una sovrappressione, dovuta all’anidride carbonica endogena in soluzione, non inferiore a 1 bar e non superiore a 2,5 bar a 20°C in recipienti chiusi.

La principale differenza tra i due tipi di vino è la maggiore effervescenza e lo sviluppo di bollicine dello spumante, dovuti a una sovrapressione più elevata.
In aggiunta, è importante distinguere tra vini spumanti e frizzanti naturali, ottenuti dalla rifermentazione naturale del vino, e quelli artificiali, realizzati attraverso l’iniezione di anidride carbonica.

La definizione canonica e le caratteristiche tecniche, però, non ci bastano.

Differenza tra vino spumante e frizzante 

La principale differenza tra il vino spumante e il vino frizzante risiede nella quantità di anidride carbonica presente nel liquido e nell’intensità della sovrappressione generata. Ricordiamo che per gli spumanti, la sovrappressione è superiore o pari a 3 bar, mentre per i vini frizzanti si attesta tra 1 e 2,5 bar.

Questa differenza determina un’effervescenza più intensa nei vini spumanti rispetto a quelli frizzanti. Inoltre, le bottiglie di spumante sono generalmente più robuste e pesanti di quelle dei vini frizzanti, poiché devono resistere alla pressione interna.

Non dimentichiamoci poi che la produzione di vini spumanti e frizzanti può avvenire sia in modo naturale, mediante la rifermentazione del vino, sia attraverso l’aggiunta artificiale di anidride carbonica.

Oltre alla differenza nella quantità di anidride carbonica e nell’intensità dell’effervescenza, vino frizzante e spumante si distinguono anche per il metodo di produzione utilizzato.

I vini frizzanti vengono prodotti principalmente attraverso il metodo della rifermentazione in bottiglia, il Metodo Charmat (o Martinotti) e il Metodo Ancestrale.

Nel primo caso, il vino base viene imbottigliato con zuccheri e lieviti, i quali iniziano una seconda fermentazione che dà origine alle bollicine. Nel secondo caso, la fermentazione avviene in autoclave prima dell’imbottigliamento. Mentre il metodo ancestrale è, probabilmente, il metodo di produzione più antico del mondo: consiste in una sola fermentazione in bottiglia, il cui andamento è influenzato dalle temperature.

I vini spumanti, invece, possono essere prodotti utilizzando il Metodo Classico (o champenoise), come ad esempio il Franciacorta, il Trento Doc e lo Champagne, o il Metodo Charmat, come il Prosecco. 

Nel Metodo Classico, il vino base viene imbottigliato con zuccheri e lieviti e successivamente affinato in bottiglia per un periodo di almeno 9 mesi.
Nel Metodo Charmat, invece, la fermentazione avviene in autoclave prima dell’imbottigliamento, ma con un periodo di sosta sui lieviti più lungo rispetto ai frizzanti.

La scelta del metodo di produzione influenza le caratteristiche organolettiche del vino, come la complessità aromatica e la persistenza delle bollicine. Inoltre, è importante considerare il grado di qualità del vino, poiché i migliori spumanti e frizzanti sono quelli prodotti con il metodo tradizionale della rifermentazione in bottiglia.

Come riconoscerli a colpo d’occhio

Possiamo riconoscere e distinguere un vino spumante da un vino frizzante già a partire dal packaging. Ecco alcune caratteristiche del packaging che possono aiutarci:

  • Tappo: il tappo a fungo con gabbietta in metallo è tipico del vino spumante. Questa chiusura è in grado di resistere alla pressione interna della bottiglia, che può raggiungere anche i 6 bar. I vini frizzanti, invece, possono avere diversi tipi di tappo come quello in sughero, in corona o a vite. Queste chiusure, che troviamo anche nei vini fermi, sono ottime per contenere una pressione minore, per esempio di 2,5 bar.
  • Bottiglia: la bottiglia del vino spumante è in genere più pesante e più spessa rispetto a quella del vino frizzante. Questo perché deve essere in grado di contenere la forte pressione interna anche sotto stress meccanici. Le bottiglie di vino frizzante, invece, possono avere svariati pesi di vetro.
  • Etichetta: l’etichetta può fornire alcune indicazioni sulla tipologia di vino. Ad esempio, la dicitura “Metodo Classico” indica che si tratta di un vino spumante.

Inoltre, è possibile distinguere il vino spumante dal vino frizzante anche dal punto di vista organolettico. Il primo è caratterizzato da bollicine più piccole e persistenti, mentre il secondo presenta bollicine più grandi ed evanescenti.

Dunque, la differenza tra vino spumante e vino frizzante risiede principalmente nella quantità di anidride carbonica presente e nell’intensità dell’effervescenza, ma anche nel metodo di produzione utilizzato. 

La conoscenza di queste differenze tecniche consente di fare una scelta consapevole e apprezzare al meglio le caratteristiche organolettiche di questi due tipi di vino. È importante sottolineare che, indipendentemente dalla scelta del vino, la qualità è un fattore fondamentale. La produzione di vini spumanti e frizzanti di alta qualità richiede un’attenzione particolare nella scelta delle uve, nella lavorazione e nella maturazione del prodotto finale.

Inoltre, la produzione di vini spumanti e frizzanti è una delle principali eccellenze del made in Italy e il territorio della Gambellara ci offre la possibilità di produrre delle vere e proprie eccellenze nel campo dei vini da agricoltura biodinamica

Ne sono un esempio concreto il nostro vino frizzante Roncaie sui Lieviti 2022, col fondo, fermentato e rifermentato con lieviti indigeni, e il nostro vino spumante metodo Classico Millesimato Brut Omomorto 2018, fermentato e rifermentato con lieviti indigeni.

 

Vino frizzante o spumante? Roncaie sui Lieviti o Omomorto? La scelta tra i due è davvero difficile. Noi, nel dubbio, vi consigliamo di provarli entrambi. Scoprili sul nostro sito menti.wine nella sezione dedicata al Wine Shop.

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