Proteggere la vigna dalle gelate

In questo periodo, la gelata dei vigneti è una problematica molto sentita da chi si occupa di coltivare un frutto così delicato come l’uva. Come sappiamo, che si tratti del gelo invernale o delle gelate tardive della vite in primavera, il freddo intenso rovina le piante e le temperature al di sotto degli 0°C accentuano il rischio di disseccamento dei germogli in accrescimento e delle infiorescenze

Alcune accortezze per proteggere la vigna dalle gelate possono  preservare le parti aeree della pianta e soprattutto le sue radici. Il congelamento delle prime, infatti, può causare la perdita del raccolto, ma il danneggiamento delle radici compromette il cespuglio in modo irreversibile, determinando la morte della vite.

Per risolvere il problema delle vite gelate è possibile utilizzare alcuni accorgimenti e mettere le nostre coltivazioni al riparo dal freddo.

Vediamo quali tecniche antigelo per i vigneti possiamo adottare.

 

Come proteggere la vite dal gelo

La vite è una pianta molto vulnerabile soprattutto in primavera e in autunno, durante il ciclo vegetativo e riproduttivo. Valori di temperatura inferiori a -3°C durante la fase di germogliamento sono dannosi e possono causare gravi danni alla pianta, compromettendo lo sviluppo delle gemme e danneggiando il raccolto. È quindi necessario capire come proteggere la vite dal gelo invernale, ma anche dalle gelate primaverili di ritorno, quando le colture si trovano nel momento della fioritura o della ripresa vegetativa. 

Tra le tecniche di difesa della vigna, ce ne sono alcune più costose e altre meno dispendiose. Tra le prime metodologie antigelo per i vigneti ci sono: l’utilizzo di falò, l’impiego di ventilatori posti al di sopra delle chiome e l’irrigazione antibrina sovrachioma.

Analizziamole più da vicino.

 

I falò per evitare la gelata dei vigneti

Per proteggere le vigne possono essere utilizzati piccoli falò, accesi in varie posizioni del vigneto. In questo caso, si predilige l’utilizzo della paglia, un materiale che brucia molto lentamente senza produrre una fiamma troppo grande e difficile da gestire, da cui si origina una nebbiolina che crea una cappa sopra il vigneto.

In questo modo, non cade l’umidità sulla vigna, sulle piante e sul terreno, e si mantiene un ambiente più caldo e confortevole per la sopravvivenza delle viti.

L’irrigazione antibrina per proteggere le viti dal gelo

L’acqua che gela cede calore all’ambiente circostante, ed è proprio questo meccanismo che consente di sfruttare gli irrigatori che distribuiscono acqua sulla vite, durante le gelate. Una volta congelata, l’acqua ricopre la vite e i suoi frutti con strati di ghiaccio che cedono calore ed energia all’uva, mantenendo la sua temperatura attorno allo zero.

 

I ventilatori o miscelatori d’aria come antigelo per il vigneto

Si tratta di mezzi dinamici posti in prossimità del vigneto con l’obiettivo di “rimescolare l’aria”. Questa tecnica si basa sul principio dell’inversione termica: i ventilatori spingono verso il basso l’aria calda e impediscono a quella fredda di stratificarsi vicino al suolo, alzando la temperatura e garantendo la sopravvivenza dei vigneti.

 

Scelta del terreno e della tipologia di uva

Tra le tecniche per proteggere la vite dal gelo, si parla anche di difesa passiva, legata alle pratiche base svolte in agricoltura per cercare di combattere una gelata. Tra queste, la scelta del luogo giusto in cui coltivare e della varietà di uva da piantare, insieme al controllo attento delle condizioni meteorologiche, sono variabili fondamentali per la buona riuscita del raccolto.

Si tratta innanzitutto di scegliere le “cultivar” con maggiore resistenza alle basse temperature o peculiarità che le rendono facilmente adattabili al clima, senza trascurare la qualità finale del raccolto. E poi di campionare porzioni di terreno per comprenderne le caratteristiche: tipologia, mineralità, impasto, e individuare le aree geografiche più soggette alle gelate negli anni.

Vien da sé che questo processo di selezione della qualità di uva, di analisi del terreno e dell’area geografica richiede competenze avanzate e studi molto approfonditi.

 

Antigelo per i vigneti: materiali per il riparo dell’uva

Quando si sceglie come riparare la vigna dal gelo è necessario identificare un materiale di copertura il cui utilizzo e smaltimento non provochino un impatto negativo sull’ambiente.

Per il ricovero del vigneto possono essere utilizzati materiali naturali o materiali di rivestimento artificiali:

  • foglie cadute;
  • rami di pino;
  • foglie di canna;
  • cartone;
  • ardesia;
  • pellicola opaca;
  • spunbond, un tessuto non tessuto in polipropilene che aiuta a proteggere dal congelamento e riduce la necessità di utilizzare pesticidi;
  • panno di vetro, ecc.

Per l’utilizzo di materiali naturali attraverso cui proteggere la vigna dalle gelate, vi sono due tecniche ben precise: riparo della vigna con terra e riparo asciutto per il vino.

 

Riparo della vigna con terra

Il riparo della vigna con la terra prevede alcune sequenze di operazioni:

  1. La vite viene adattata su uno strato sottile di fieno, paglia e rami di pini;
  2. Sulla vite viene posato un materiale resistente all’umidità: pellicola, pezzi di ardesia, feltro per tetti, sacchetti di zucchero, farina, ecc.
  3. Sul materiale resistente all’umidità viene gettata della terra, con uno strato di 10-30 cm, a seconda della resistenza al gelo della pianta.

 

Riparo asciutto per il vino

Il riparo asciutto per il vino prevede le seguenti operazioni:

  1. La vite, fissata al terreno con morsetti metallici, viene disposta sopra uno strato sottile (circa 10 cm) di paglia, fieno, erba, rami;
  2. Il materiale isolante viene applicato sopra la pianta con uno strato di 15-20 cm;
  3. Sopra il vigneto, su archi, si dispone una cupola a forma di serra realizzata con una pellicola opaca (o spunbond) e fibra di vetro.

Che si tratti del freddo invernale, o delle gelate primaverili tardive, oltre che di modelli previsionali e sistemi meteorologici, oggi i produttori possono avvalersi di materiali e tecniche che permettono di organizzare interventi sempre più tempestivi ed efficaci per la protezione e la sopravvivenza del vigneto.

Nelle fantastiche colline vulcaniche di Gambellara, il problema è poco sentito, in quanto l’anfiteatro naturale del paese protegge dalle temperature troppo basse. Solo la zona di pianura è quella più a rischio dove noi di Menti abbiamo il vigneto Roncaie che dà vita all’omonimo vino.

Il nostro metodo per evitare i danni da gelata è quello di fare la potatura a Roncaie il più tardi possibile, arrivando in primavera così da evitare con alta probabilità un ritorno di freddo.

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