Tipologie di vini bianchi: una guida esaustiva

L’Italia è un paese conosciuto in tutto il mondo per la sua ricca tradizione vinicola. Dalle nebbiose valli del nord alle soleggiate coste del sud, le diverse regioni italiane producono una straordinaria gamma di vini, ciascuno con le sue caratteristiche e unicità.

Tra questi, le tipologie di vini bianchi italiani occupano un posto d’onore, amate per la loro versatilità, freschezza e complessità di aromi.

Che tu sia un esperto di vini o un principiante desideroso di saperne di più, questo articolo ti guiderà attraverso le varie tipologie di vini bianchi, esplorando le regioni di produzione, le uve utilizzate e le caratteristiche che rendono ogni vino unico. 

Imparerai a riconoscere le differenze, a capire quale vino bianco si abbina meglio al tuo pasto e a scoprire nuove varietà da degustare.

Le caratteristiche dei vini bianchi

Il vino bianco, con la sua gamma di sfumature aromatiche e gustative, è un protagonista indiscusso nel panorama vinicolo. 

Questo vino si ottiene attraverso la fermentazione alcolica del mosto di uve bianche, rosse o nere, purché abbiano una polpa incolore. Il segreto della sua tonalità chiara risiede nel particolare processo di vinificazione, che previene l’assorbimento del colore dalle bucce dell’uva.

La diversità delle tipologie di vino bianco è determinata da tre fattori principali: la varietà dei vitigni, le tecniche di vinificazione e il contenuto di zucchero nel vino. 

L’elemento chiave nella produzione del vino bianco è la “vinificazione in bianco“. Questa tecnica specifica, che coinvolge la separazione delle bucce degli acini dall’uva dopo la spremitura, è ciò che conferisce al vino bianco le sue caratteristiche distintive, rendendolo diverso dai vini rossi e rosati. Infatti, la vinificazione in bianco assicura che i vini bianchi siano privi o contenenti bassi livelli di tannini, una sostanza tipicamente presente nei vini rossi.

È importante sottolineare e ripetere che la vinificazione in bianco non dipende dal colore o dal tipo di uve utilizzate. Sia le uve a bacca bianca che quelle rosse o nere possono essere utilizzate per produrre vino bianco.

Le tipologie di vini bianchi più importanti

I vini bianchi possono essere classificati in base a diversi criteri. Di seguito, alcuni dei più comuni:

  • Varietà del vitigno: questo è uno dei modi più comuni per classificare il vino. Ad esempio, Chardonnay, Garganega, Sauvignon Blanc, Trebbiano e Riesling sono tutte varietà di vitigni che producono vini bianchi;
  • Regione di produzione: alcuni vini sono noti per la regione da cui provengono. Per esempio, i nostri vini sono prodotti nel territorio della Gambellara, unico per  la composizione del suolo: le colline, infatti, derivano dall’attività di antichi vulcani, oggi spenti. Per questo, la terra dove crescono i vigneti è ricca di tufo e basalto;
  • Stile di produzione: i vini possono essere classificati in base a come vengono prodotti. In particolare, i vini bianchi possono essere fermentati in contenitori di acciaio inox o in botti di legno, o possono essere invecchiati sulle fecce (sur lie) per un certo periodo di tempo;
  • Dolcezza: i vini bianchi possono variare da molto dolci a molto secchi. La dolcezza è spesso determinata dal contenuto di zucchero residuo nel vino, che può essere lasciato nel vino se la fermentazione non viene portata a compimento;
  • Corpo: certi vini bianchi sono leggeri e croccanti, mentre altri possono essere corposi e cremosi. Ciò è spesso dovuto alla varietà dell’uva, dal clima in cui viene coltivata e dallo stile di produzione del vino;
  • Certificazione: ci sono vini classificati in base alla nomenclatura. In Italia, abbiamo la classificazione DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) che indica un vino che segue un disciplinare produttivo e prodotto in una specifica regione;
  • Annata: l’annata può influenzare notevolmente il sapore e l’aroma del vino. Determinati anni possono essere particolarmente favorevoli per la coltivazione dell’uva, portando a vini eccezionali.

Tuttavia, è importante notare che queste classificazioni non sono esclusive. Un vino può essere classificato in base a più di uno di questi criteri. Ad esempio, un Chardonnay (varietà del vitigno) del 2020 (annata) dalla regione della Borgogna (regione di produzione) in Francia potrebbe essere un vino secco (dolcezza) di corpo medio (corpo) prodotto in uno stile tradizionale (stile di produzione).

Le tipologie di vini bianchi in base al vitigno

La varietà del vitigno è spesso il primo criterio utilizzato per classificare i vini, poiché ogni varietà ha delle caratteristiche uniche che influenzano direttamente il sapore e l’aroma del vino. 

Ecco alcune delle varietà di vitigno più popolari utilizzate per produrre vini bianchi:

  • Chardonnay: questo vitigno è molto versatile e può essere coltivato in molte regioni vinicole in tutto il mondo. I vini prodotti da Chardonnay possono variare notevolmente a seconda del luogo e dello stile di vinificazione, ma tendono ad avere sapori di frutta a polpa bianca come la mela e la pera. In più, possono avere note di burro, vaniglia e rovere se sono stati invecchiati in legno;
  • Sauvignon Blanc: produce vini con un alto livello di acidità e aromi vivaci e fruttati. Spesso, i vini Sauvignon Blanc presentano note di frutta verde come mela verde, lime e kiwi, così come note vegetali come l’erba tagliata e il peperone verde. L’acidità e i sapori fruttati del Sauvignon Blanc lo rendono un abbinamento perfetto per il pesce, i frutti di mare, le insalate e i formaggi caprini. Va anche molto bene con piatti a base di erbe e verdure verdi;
  • Riesling: Il Riesling è un vitigno che produce vini con un’elevata acidità e spesso con un distinto dolcezza residua. I vini Riesling possono avere aromi di mela verde, pesca, miele e spesso un caratteristico sentore di petrolio o diesel che si sviluppa con l’invecchiamento. Il Riesling si accompagna splendidamente a piatti speziati, come la cucina asiatica. Anche i formaggi forti, il pesce e i piatti a base di pollo sono un ottimo abbinamento;
  • Pinot Grigio (o Pinot Gris): questo vitigno produce vini che possono variare da secchi a dolci, con sapori di pera, mela, fiori e spezie. Si sposa bene con i piatti di pesce, in particolare i frutti di mare;
  • Verdicchio: vitigno italiano, produce vini con un’alta acidità e note di mela verde, pera e mandorla. Questo vino italiano si abbina a pesce e frutti di mare, pollo, risotti e piatti a base di verdure;
  • Trebbiano: è il vitigno bianco più coltivato in Italia. Produce vini con un’alta acidità e sapori freschi di frutta e fiori. Questo vino leggero è adatto insieme a insalate, pesce, frutti di mare e pollo;
  • Moscato: è noto per la produzione di vini dolci, spumanti o fermi, con aromi distintivi di pesca, albicocca e fiori d’arancio. Questo vino dolce è tradizionalmente servito con il dessert, in particolare con dolci a base di frutta o dolci speziati. Tuttavia, può anche essere abbinato a formaggi erborinati o a piatti piccanti per un contrasto di sapori.
  • Durella: vitigno autoctono a bacca bianca dei Monti Lessini, coltivato nella zona tra Vicenza e Verona. Il suo nome deriva dalla compattezza della buccia e dalla elevata acidità totale che caratterizza il vino, consentendone un’elevata longevità e ottimi risultati con la spumantizzazione. Dall’uva Durella, insieme al mosto di Garganega passita, nasce il nostro metodo classico: lo spumante Omomorto.

Garganega

La Garganega è uno dei vitigni bianchi più antichi e importanti d’Italia, soprattutto diffuso nella regione del Veneto. È rinomato per la sua versatilità e capacità di adattarsi a diverse condizioni di terreno e clima. 

La Garganega è la varietà di uva predominante nei vini bianchi di Gambellara e Soave. In queste aree, il vitigno produce vini eleganti e aromatici con note di mandorla, agrumi e, a volte, di fiori bianchi.

I vini prodotti con Garganega possono variare notevolmente a seconda delle tecniche di vinificazione: possono essere freschi e fruttati se vinificati in acciaio, oppure più complessi e strutturati se sottoposti a invecchiamento in legno o se prodotti come vini passiti. Inoltre, la Garganega è spesso utilizzata in blend con altri vitigni bianchi per la produzione di altri vini DOC del Veneto. 

La maggior parte delle etichette prodotte all’interno della cantina Menti nasce proprio dall’uva Garganega, ognuna interpretata con diversi metodi di vinificazione che le rendono uniche.

Dunque, l’Italia vanta una straordinaria diversità di vini bianchi, ciascuno con le proprie caratteristiche uniche, che variano in base al vitigno, al terroir e al metodo di produzione. Non dimentichiamo, però, che l’arte della vinificazione non riguarda solo il gusto, ma anche l’impegno nei confronti della sostenibilità e del rispetto per la natura. 

Ecco perché noi di Menti siamo particolarmente orgogliosi dei nostri vini bianchi, prodotti in sintonia con i ritmi della natura e senza l’uso di sostanze chimiche, rispettando il territorio della Gambellara, attraverso l’uso del metodo biodinamico.

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