Affinamento del vino: il ruolo del legno in questo processo

L’affinamento del vino e la sua maturazione rappresentano fasi cruciali che concludono il processo di vinificazione e precedono l’imbottigliamento.

L’affinamento e la maturazione del vino possono avvenire avvengono in botti di rovere, selezionate accuratamente per dimensione e caratteristiche, e possono durare da pochi mesi a diversi anni.

È interessante notare come il termine “affinamento” sia spesso usato in senso ampio, ma tecnicamente, si riferisce al processo che avviene in recipienti di materiale inerte, come acciaio, vetroresina, cemento e altri.

Inoltre, il termine affinamento trova applicazione anche per descrivere il periodo di stabilizzazione che il vino passa in bottiglia prima di essere introdotto nel mercato, generalmente può variare dai tre ai sei mesi.

Questa fase è cruciale per bilanciare i sapori e perfezionare il profilo del vino, preparandolo a raggiungere le tavole degli intenditori.

Cos’è l’affinamento di un vino?

L’affinamento del vino è un processo di riposo e maturazione, che permette al vino di sviluppare una complessità di sapori e aromi unici e distinti.

Durante l’affinamento, il vino subisce una serie di cambiamenti chimici e fisici. Sostanze come tannini, polifenoli e altri composti presenti nel vino interagiscono tra loro e con l’ambiente del contenitore di affinamento.

Queste interazioni portano alla riduzione dell’astringenza dei tannini, rendendo il vino più morbido e piacevole al palato. Allo stesso tempo, il vino sviluppa aromi e sapori più complessi e arrotondati.

Il processo di affinamento può avvenire in vari tipi di contenitori: botti di legno, serbatoi di acciaio inossidabile, vetroresina, cemento e anfora. Ognuno di questi materiali interagisce in modo diverso con il vino, influenzandone il sapore e l’aroma.

Le botti di legno, ad esempio, permettono una lieve ossigenazione del vino e possono cedere aromi e tannini aggiuntivi, mentre i serbatoi di acciaio inossidabile o altri materiali inerti tendono a preservare più fedelmente il profilo aromatico originale del vino.

L’affinamento in bottiglia rappresenta l’ultima fase del processo. In questa fase, il vino continua a evolvere, sviluppando ulteriori sfumature di gusto e aroma. Questo periodo di riposo in bottiglia è particolarmente importante per i vini destinati a un lungo invecchiamento, poiché consente loro di raggiungere un equilibrio ottimale prima di essere consumati.

Dove affinare il vino: la maturazione del vino in legno

La maturazione in legno è un processo fondamentale nella produzione di molti vini di alta qualità, noto per il suo ruolo significativo nell’arricchire il profilo organolettico del vino. Spesso, le aziende vinicole optano per le botti in legno di rovere, un materiale scelto per le sue qualità uniche che favoriscono l’evoluzione del vino.

Non tutti i legni di rovere sono uguali.

Le querce provenienti da diverse regioni, come la Francia, l’America e l’Europa dell’Est, hanno caratteristiche distintive. Mentre il rovere francese tende a impartire sapori più delicati e una maggiore complessità, il rovere americano è noto per i suoi aromi più intensi e il maggior rilascio di tannini.

La dimensione e l’età delle botti, che riguarda il tempo di utilizzo e la tostatura iniziale del legno di rovere, influenzano anche la maturazione. Le botti più piccole, come le barrique, hanno una maggiore influenza sul vino in quanto hanno un rapporto maggiore tra superficie del legno e vino. Al contrario, le botti più grandi offrono un contatto più moderato e quindi una minor influenza.

Le botti nuove rilasciano più composti del legno rispetto a quelle usate, influenzando diversamente il profilo del vino.

Tuttavia, il rovere (o quercia) non è l’unico legno utilizzato per l’affinamento. In alternativa, possono essere utilizzate anche botti di legno di acacia e castagno.

Quali sono i principali recipienti di affinamento del vino?

L’affinamento del vino può avvenire in una varietà di recipienti, ognuno dei quali apporta caratteristiche uniche al vino. Ecco i principali tipi di contenitori utilizzati:

  • Botti di legno: come precedentemente anticipato, sono tra i recipienti più apprezzati per l’affinamento del vino. Offrono il vantaggio della microssigenazione e possono impartire aromi complessi e tannini al vino. Le botti di legno variano in dimensioni, dalla piccola barrique alla più grande botte. Anche la tostatura del legno, che sia stata effettuata o meno, è un fattore che incide nell’affinamento.
  • Serbatoi di acciaio inossidabile: l’uso di serbatoi in acciaio inossidabile è relativamente recente ma molto diffuso, soprattutto per vini che richiedono la preservazione del loro profilo aromatico fresco e fruttato. Questi recipienti sono completamente inerti, non influenzano il gusto del vino e permettono un controllo preciso della temperatura durante l’affinamento.
  • Contenitori in cemento: i contenitori in cemento, spesso rivestiti internamente per evitare interazioni indesiderate con il vino, sono un’alternativa ai serbatoi in acciaio. Offrono un’ottima inerzia termica e una leggera microssigenazione, simile a quella del legno, ma senza arricchire il vino con ulteriori aromi.
  • Anfore di terracotta o ceramica: tradizionali in alcune culture vinicole, le anfore di terracotta o ceramica consentono una microssigenazione naturale e possono aggiungere un carattere unico al vino. La loro porosità varia a seconda del trattamento della superficie interna.
  • Botti di rovere americano o francese: queste botti sono specificamente scelte per l’apporto aromatico che possono dare al vino. Il rovere francese tende a conferire aromi più delicati e sottili, mentre quello americano è noto per i suoi aromi più intensi e una maggiore cessione di tannini.
  • Vasi di vetro o bottiglie: in alcune tecniche di affinamento, il vino può essere lasciato maturare in grandi vasi di vetro o direttamente in bottiglia. Questo metodo è usato per vini che richiedono una minima interferenza esterna, mantenendo inalterato il suo profilo originario.

Ogni tipo di recipiente ha le sue peculiarità e viene scelto in base alle caratteristiche desiderate nel prodotto finale. La scelta del contenitore di affinamento è dunque un aspetto fondamentale nella produzione del vino, influenzando notevolmente il risultato finale sia in termini di aroma che di struttura.

Cosa avviene durante l’affinamento in legno?

Durante la maturazione, il legno rilascia una varietà di composti, come i lignani e i tannini gallici, che si mescolano con i tannini del vino, contribuendo alla sua struttura e gusto. Questi composti possono impartire note di vaniglia, spezie, e tostatura, a seconda del tipo di legno e del grado di tostatura del barile.

La maturazione in legno non è solo un processo di breve termine ma ha un impatto duraturo sul vino. Anche dopo l’imbottigliamento, i composti rilasciati dal legno continuano a evolvere, contribuendo alla complessità e alla longevità del vino.

L’affinamento e la maturazione del vino in cantine in conduzione biodinamica rappresentano un affascinante connubio tra antiche tradizioni e moderna sostenibilità. L’adozione di pratiche biodinamiche e l’uso di materiali naturali come le anfore di terracotta o le botti in legno arricchiscono il vino, conferendogli un’autenticità e una purezza ineguagliabili.

Queste pratiche permettono ai vini di esprimere pienamente il carattere del loro terroir e del vitigno, mantenendo un profilo aromatico fedele alle sue origini. Il processo di affinamento in cantine biodinamiche non solo mira a produrre vini di eccellente qualità, ma anche a preservare e promuovere la biodiversità e l’equilibrio.

Tra le nostri vini che hanno eseguito l’affinamento in legno, ti invitiamo a provare Monte del Cuca: dopo la macerazione sulle bucce, affina (in parte) in botti di legno di slavonia non tostate con i propri lieviti per almeno un anno. Vin de Granaro invece, il nostro passito, resta a fermentare e fermentare con lieviti indigeni nel granaio della nostre torre di appassimento, all’interno dei caratelli di rovere non tostato per un periodo che va dai 6 ai 10 anni.

Se hai voglia di scoprire come mettiamo in pratica la filosofia e l’approccio biodinamico vieni a trovarci a Gambellara per vivere la Cantina Menti

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