I tipi di bottiglie per il vino: una guida teorica

Il mondo del vino è affascinante e complesso. Studiarlo non significa solo conoscere i vitigni, le regioni e le tecniche di vinificazione. In questa affascinante storia anche i vari tipi di bottiglie per il vino giocano un ruolo fondamentale. 

Si potrebbe pensare che una bottiglia di vino sia solo un contenitore, in realtà c’è molto di più da scoprire. Le tipologie di bottiglie variano notevolmente nella forma, dimensione e stile, ognuna con la propria storia e ragione d’essere. 

Questa guida ti accompagnerà attraverso le diverse tipologie di bottiglie, dai loro cenni storici ai formati più comuni, aiutandoti a comprendere come la scelta della bottiglia possa influenzare l’esperienza della degustazione del vino.

Diamo un’occhiata più da vicino a questo aspetto spesso trascurato dell’enologia.

Cenni di storia sulle forme delle bottiglie vino

La bottiglia di vetro è, senza dubbio, il contenitore d’eccellenza per conservare il vino. Questa scelta non è casuale: il vetro, infatti, riesce a mantenere intatte nel tempo le caratteristiche organolettiche del vino, preservandone gusto e aroma. 

Esistono bottiglie di vetro di vari colori, dimensioni e forme, ma la più utilizzata in tutto il mondo è la classica bottiglia bordolese da 0,75 litri, che rappresenta lo standard attuale.

Tuttavia, il legame tra vino e bottiglia di vetro è relativamente recente nella lunga storia della vinificazione. Nonostante i contenitori di vetro esistessero da tempo, il loro design e la fragilità del materiale limitavano considerevolmente il loro utilizzo per il trasporto e la conservazione del vino. 

Fino al XVII secolo, le botti di legno erano il contenitore preferito per il vino, che veniva prelevato e trasferito in caraffe poco prima di essere servito. La situazione cambiò intorno al 1650, quando diversi mastri vetrai europei iniziarono a sperimentare nuove forme di bottiglie e tipologie di vetro, portando sul mercato prodotti sempre più resistenti e adatti alla conservazione del vino. Fu in questo periodo che fecero la loro comparsa anche i tappi in sughero, completando l’evoluzione della bottiglia di vino come la conosciamo oggi. Da allora, il vetro e il vino hanno intrapreso un viaggio insieme, creando una sinergia che ha reso la degustazione del vino un’esperienza unica e inimitabile.

Esistono però diverse tipologie di bottiglie di vino, approfondiremo la loro storia e il motivo delle loro specifiche forme.

I principali formati delle bottiglie di vino

Esistono numerose dimensioni e forme di bottiglie di vino, ciascuna con la sua storia e il suo utilizzo specifico. 

Ecco i principali formati di bottiglie di vino, ordinati in base alla loro capacità:

  • Piccolo (0,1875 litri): questo formato è perfetto per una singola degustazione di vino. È spesso utilizzato nei ristoranti o per le bottiglie di vino degli aerei;
  • Chopin (0,25 litri): formato a capienza ridotta concepita per vini frizzanti. Ha un’ottima resistenza alle pressioni interna del vino;
  • Demi, Mezza o Filetto (0,375 litri): corrisponde a metà di una bottiglia standard. È ideale per una o due persone che desiderano gustare un bicchiere di vino senza aprire una bottiglia intera;
  • Standard (0,75 litri): questa è la dimensione di bottiglia di vino più comune. Una bottiglia standard serve circa quattro a cinque bicchieri di vino;
  • Magnum (1,5 litri): questa bottiglia contiene l’equivalente di due bottiglie standard. È spesso utilizzata per le celebrazioni o le grandi cene;
  • Doppio Magnum o Jeroboam (3 litri): corrispondente a quattro bottiglie standard, è molto popolare per le feste e gli eventi speciali;
  • Rehoboam (4,5 litri): questa grande bottiglia contiene l’equivalente di sei bottiglie standard;
  • Imperiale o Mathusalem (6 litri): un formato monumentale che corrisponde a otto bottiglie standard. È spesso usato per le grandi celebrazioni;
  • Salmanazar (9 litri): questa bottiglia contiene l’equivalente di dodici bottiglie standard;
  • Balthazar (12 litri): formato enorme che contiene l’equivalente di sedici bottiglie standard;
  • Nabucodonosor (15 litri): è una delle bottiglie più grandi disponibili, contenendo l’equivalente di venti bottiglie standard.


Ogni formato di bottiglia ha un impatto sulla maturazione del vino. In generale, le bottiglie più grandi sono considerate migliori per l’invecchiamento a lungo termine del vino, in quanto il rapporto tra vino e aria nel tappo di sughero permette un invecchiamento più lento e uniforme.

Come si chiamano le bottiglie di vino? 

Il nome delle bottiglie di vino deriva spesso dalla regione di origine e dal tipo di vino che sono solite contenere. Ecco alcuni dei tipi di bottiglie di vino più comuni:

  • Bordolese: originaria della regione di Bordeaux, questa bottiglia presenta una forma cilindrica, spalle accentuate e un collo corto. È una delle bottiglie più utilizzate al mondo per l’imbottigliamento di vini fermi di qualsiasi tipologia. Di solito, è incolore per i vini bianchi, soprattutto quelli di Bordeaux, mentre è di colore verde o marrone per i vini rossi e spesso anche per i vini bianchi;
  • Borgognona: questa bottiglia “francese”, proveniente dalla Borgogna, ha una forma cilindrica, spalle slanciate e un collo lungo. È molto usata nel mondo, prevalentemente per i vini bianchi. In Borgogna, viene scelta indifferentemente sia per i vini bianchi che per quelli rossi;
  • Renana o Alsaziana: ha origine nella zona del Reno e dell’Alsazia e viene utilizzata per i vini bianchi, o anche rosati. La sua forma slanciata, senza spalle e senza rientranza sulla base, suggerisce l’uso per i vini bianchi di facile beva che non lasciano deposito e vanno consumati in breve tempo;
  • Champagnotta: altra bottiglia “francese”, originaria della zona della Champagne, è impiegata in tutto il mondo per i vini spumanti. La sua forma è molto simile a quella della bottiglia Borgognona, ma il vetro è più spesso e resistente, con un anello (o cercine) molto sporgente per consentire un migliore ancoraggio della gabbietta del tappo. Nella nostra azienda Menti di Gambellara, utilizziamo questa tipologia di bottiglia per lo spumante Omomorto, nato da uve Durella e Garganega;
  • Albeisa: Simile alla Borgognona, di questa bottiglia ne fanno uso in Piemonte soprattutto per i vini rossi di Langa come Barolo, Barbera e Dolcetto. È quasi sempre di colore marrone e riporta sulla spalla la scritta “Albeisa”. Fu introdotta all’inizio del Settecento dai produttori albesi per contraddistinguere i propri vini

Oltre a queste, esistono altre forme di bottiglie per prodotti vinicoli di nicchia, come il Marsala, il Porto, il Verdicchio, e pochi altri. Nonostante ciò, le forme classiche delle bottiglie di vino rimangono quelle elencate sopra.

I formati di bottiglie più utilizzati

Esistono moltissime forme di bottiglie di vino, che prendono i nomi ma alcune sono più utilizzate rispetto ad altre, diventando quasi degli standard riconosciuti a livello internazionale. Le tre forme più comuni sono la Bordolese, la Borgognona e la Alsaziana o Fiasco. Nella seguente foto, avete un chiaro esempio delle tre tipologie precedentemente menzionate.

  • Bordolese: questa è la forma più comune di bottiglia di vino. Il suo corpo è alto e dritto con spalle squadrate. È solitamente utilizzata per vini rossi corposi e ovviamente i vini Bordolesi, ma anche quelli bianchi. Le bottiglie bordolesi sono realizzate in vetro verde scuro per proteggere il vino dalla luce. Ne sono un esempio l’utilizzo per i nostri vini Riva Arsiglia e Monte del Cuca, imbottigliati con tappo a vite in bottiglia leggera da 350 grammi. Scopri in questo video perché abbiamo a cuore l’utilizzo di bottiglie e imballi leggeri. Clicca qui. (Nella foto sotto, Monte del Cuca, vino macerato di nostra produzione);
  • Borgognona: ha un corpo più largo e una spalla più inclinata rispetto alla Bordolese. È spesso utilizzata per vini rossi delicati e i vini bianchi. Le bottiglie borgognone sono solitamente realizzate in vetro più chiaro. (Nella foto sotto, Barbarossa, vino rosso prodotto da Marcobarba);
  • Alsaziana/ Fiasco: Questa bottiglia è alta e sottile, spesso con il collo molto lungo. È tipicamente utilizzata per vini bianchi aromatici. Le bottiglie alsaziane sono spesso realizzate in vetro chiaro o verde chiaro. (Nella foto sotto, Naked, vino bianco minerale prodotto da Garganuda).

Ogni forma di bottiglia ha una sua specifica funzione, collegata all’origine e al tipo di vino che contiene. Ad esempio, le bottiglie con spalle più inclinate aiutano a trattenere i lieviti durante il versamento del vino, caratteristica importante per i vini che tendono a produrre più sedimenti durante l’invecchiamento.

Dopo aver scoperto i formati delle bottiglie, la loro storia e le motivazioni dietro ai loro nomi, la scelta del vino da degustare ora è ancora più consapevole e non riguarda più solo l’esperienza sensoriale del gusto e dell’olfatto, ma anche della vista nel momento in cui la bottiglia viene portata in tavola.

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