L’enoturismo: le nuove tendenze degli appassionati di vino

L’enoturismo è un fenomeno nato in Italia circa 30 anni fa, dal lavoro promozionale di due stimate associazioni: Città del vino (1987) e Movimento del turismo del vino (1993), che con diversi eventi hanno aperto le porte alle cantine, consentendo quindi a tutte le persone di vivere personalmente l’esperienza del vino, conoscendo la storia, origini e territorio.

Il successo, che ha fatto il vero boom negli ultimi anni, è stato favorito dalla possibilità di viaggiare e di vivere un’esperienza unica e personale.

L’Italia vanta di una capitale del vino all’interno del panorama mondiale dell’enoturismo ed è la città di Verona.

Ma andiamo a scoprire più nello specifico di cosa si tratta!

Cos’è l’enoturismo?

Non esiste una definizione universale, perché l’enoturismo in Italia comprende un’ampia fetta di esperienze che variano di territorio in territorio, riflettendo il grande patrimonio enogastronomico del paese. In generale, si potrebbe dire che l’enoturismo è una forma di turismo tematico che pone al centro dell’attenzione il vino e la sua produzione. Esiste in tutto il mondo e va oltre la semplice degustazione di vini, in quanto vengono anche proposte esperienze uniche che rientrano sempre nell’ambito, come:

  • Degustazioni guidate di vino (wine tasting);
  • Visite all’interno della cantina;
  • Tour guidati nei vigneti;
  • Assaggi di prodotti e sapori locali;
  • Visite alla scoperta del territorio;

Identikit dell’enoturista

L’enoturista è colui che pratica enoturismo e visita le cantine in diversi periodi dell’anno. Una persona che ha un modo di viaggiare indipendente e che mette all’interno del suo viaggio un’offerta specifica sul vino, spesso integrata alla cultura, al benessere piuttosto che alla natura.

L’enoturista è una persona che ricerca il vino di un territorio, vuole conoscere personalmente l’azienda che lo produce e desidera farselo raccontare direttamente dal produttore, quindi, si può definire anche una persona curiosa che vuole sapere cosa c’è dentro e dietro la bottiglia e che ha voglia di comprendere le caratteristiche del vino degustato.

L’enoturista è un appassionato di vino, una persona comune che sta attenta alla tavola, alla salute e al territorio.

Vino e turismo

L’enoturismo e la passione per il vino diventano strumenti per conoscere, promuovere ed apprezzare maggiormente il territorio in cui viene prodotto, al fine di scoprire la storia della famiglia e delle cantine, oltre che le sue origini più autentiche.

Negli ultimi anni questo fenomeno ha registrato una forte crescita e le ragioni per cui è così popolare sono molte. Innanzitutto, il vino è da sempre associato al relax e al piacere, ed è quindi una forma di turismo che tende ad abbandonare la vita frenetica della città e di godersi la bellezza dei paesaggi rurali. In secondo luogo, l’enoturismo è una forma di turismo sostenibile, che valorizza le risorse locali e contribuisce alla conservazione della natura e delle tradizioni. 

Enoturismo in Italia

I dati sull’enoturismo in Italia nel 2022 segnano numeri positivi e mostrano un settore in salute che, dopo la pandemia, sta recuperando il terreno perso. Sono stati fatti numerosi studi e ricerche sul tema e tra questi è presente un’analisi condotta da Coldiretti/Ixè che mostra come sei italiani su dieci in vacanza scelgano di visitare cantine, frantoi o agriturismi.

Il nostro paese poi vanta di un vero e proprio patrimonio enogastronomico data la presenza di molti prodotti con marchio DOP/IGP riconosciuti a livello comunitario e altrettanti vini DOC/DOCG. Per non parlare della grande presenza di aziende che producono prodotti biologici e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (OGM).

Le mete italiane preferite dagli enoturisti sono: Toscana, Lazio, Veneto, Campania e Sicilia; ma comunque si parla di un trend che si evolve e si modifica anno per anno.

Ad ogni modo, l’Italia si ritrova ad essere sul podio tra i paesi prediletti per l’enoturismo nel mondo.

Enoturismo all’estero

A livello enogastronomico il nostro paese non teme confronti, ma comunque anche all’estero è presente un buon giro di enoturismo. Ecco degli esempi:

  1. Regione di Bordeaux (Francia):il podio non può che essere occupato dal paese che storicamente contende all’Italia il primato mondiale nel settore vinicolo, cioè la Francia e le sue numerose regioni rinomate per i loro vini. I percorsi più famosi sono la Route des Vines dell’Alsazia, gli itinerari tra i vigneti della Borgogna, ma soprattutto quelli di Bordeaux;
  2. Sonoma County (California). La più importante regione vinicola degli Stati Uniti, si trova in California e grazie alle sue particolari condizioni geografiche e climatiche, le aziende li presenti offrono una grande varietà di vini;
  3. Vale Do Douro (Portogallo). Per rimanere in Europa, un’ottima soluzione è rappresentata dalla zona vinicola portoghese, dove viene prodotto il prestigioso Porto;
  4. Il distretto di Cape Winelands (Sud Africa). Produce un miliardo di litri all’anno di vino e sono presenti parecchi ettari di vigneti, infatti, il Sud Africa è uno dei principali produttori vitivinicoli al mondo. Il modo migliore per scoprirli tutti è percorrere la Wine Route, dove si trova il distretto di Cape Winelands, cioè il cuore dell’industria vinicola locale;
  5. Mendoza (Argentina). Possiede un’antica tradizione vitivinicola dal 16° secolo, quando i coloni spagnoli decisero di piantare i primi vigneti. La provincia di Mendoza è la più importante zona vinicola del paese sudamericano e già da alcuni anni risulta essere una rinomata destinazione dell’enoturismo internazionale;

Criticità dell’enoturismo

Come il detto dice: “Non è tutto oro ciò che luccica”, anche nell’enoturismo si vengono a riscontrare delle criticità in vari ambiti, ecco un piccolo elenco di esempi:

  1. Impatto ambientale: può aumentare la produzione di rifiuti e consumo idrico;
  2. Sovraccarico turistico: può portare ad un aumento del numero di turisti in determinate zone, creando sovraffollamento, intasamenti del traffico e danni alla struttura urbana;
  3. Effetti sulla comunità locale: la presenza di turismo di massa influenza la vita quotidiana delle comunità locali;
  4. Impatto sulla produzione di vino: l’aumento del turismo può mettere a rischio la produzione del vino, considerando che la pressione turistica può richiedere maggiore produzione, influire sulla qualità del prodotto e creare una dipendenza economica dal turismo;
  5. Rischi per la sicurezza alimentare: essendo che l’enoturismo comporta la degustazione di vini e la visita alle cantine, ciò può aumentare il rischio di contaminazione alimentare se non si seguono le giuste precauzioni;
  6. Sostenibilità economica: l’enoturismo può avere un impatto economico positivo sulla zona, ma può essere anche insostenibile a lungo termine se non viene gestito in modo sostenibile;

 

In conclusione, l’enoturismo può offrire grandi opportunità di sviluppo per le regioni vinicole, ma è anche importante considerare le criticità che ne derivano.

È fondamentale trovare un equilibrio tra la promozione del turismo e la protezione dell’ambiente, la sostenibilità economica e l’impatto sulla comunità locale. Per fare ciò, gli operatori turistici devono collaborare per poter così sviluppare delle strategie di gestione del turismo che tengano conto di tutte le parti interessate e che garantiscano una gestione sostenibile dell’enoturismo. 

Solo in questo modo si potrà sfruttare al meglio il potenziale del turismo enologico, contribuendo contemporaneamente allo sviluppo sostenibile delle zone vinicole.

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Vieni a scoprire la nostra cantina e i vigneti coltivati con il metodo biodinamico. Fatti accompagnare dallo staff Menti che ti coccolerà per tutto il percorso raccontandoti la storia dell’azienda partendo dal campo e, infine, ti delizierà con una degustazione dei nostri vini migliori. Prenota subito la tua esperienza nella nostra cantina di Gambellara! 

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