Garganega: le caratteristiche dell’uva

Nel variegato panorama vitivinicolo italiano, la Garganega occupa una posizione di prestigio, rappresentando l’essenza del patrimonio enologico delle province di Verona e Vicenza. 

Questo vitigno a bacca bianca si distingue per le sue peculiari caratteristiche: non si avvale di un’aromaticità dominante, ma piuttosto di un bouquet discreto, nel quale emergono note raffinate di mandorla e fiori bianchi. 

La Garganega matura tardi, raggiungendo il pieno sviluppo solo in ottobre, sfoggiando una buccia resistente e un color giallo intenso che sfiora il rosa, segno distintivo della sua completa maturazione. Il suo profilo organolettico non è dominato dall’acidità, bensì da un equilibrato intreccio di estratti e zuccheri che la rendono versatile e apprezzata.

Esploreremo insieme storia, caratteristiche e peculiarità di questo vitigno antico, testimone di una tradizione che continua a rinnovarsi, pur rimanendo fedele alle sue radici profonde.

Storia

L’antica storia del vitigno Garganega trova le prime testimonianze documentate nei testi del 1200, come quello del noto agronomo Pietro de’ Crescenzi, il quale descrive la varietà denominata “Garganica”. 

Tale menzione, tuttavia, potrebbe essere solo l’eco di una tradizione ben più remota che affonda le sue radici nell’epoca etrusca, come suggerisce l’utilizzo della pergola, tecnica agricola di quegli antichi abitatori dell’Italia centrale, adottata e diffusa successivamente anche nel nord-est del paese.

Attraverso la sua associazione con la famiglia dei Trebbiani e le testimonianze storiche, la Garganega si profila come custode di un’eredità vitivinicola ricca e complessa. La somiglianza genetica con varietà come il Nuragus di Sardegna, il Glera veneto e il Grecanico del sud Italia, svela un intreccio di storie e di culture che si sono intrecciate nel corso dei millenni.

La Garganega, come testimoniato da numerosi studi e ricerche ampelografiche effettuate a partire dagli anni ’70, rivela una diversità sorprendente all’interno della sua stessa specie, con sottovarietà quali Femina e Mascula descritte già da Pier de Crescenzi per la loro differente propensione produttiva, la prima abbondante di frutti, la seconda scarsamente fertile.

La riscoperta di almeno quattro sottovarietà principali, tra cui la “Garganega Tipica” e la “Garganega Dario”, sottolinea non solo la capacità di adattamento del vitigno ai vari microclimi e terroir, ma anche la sua importante eredità genetica e culturale. 

Un vitigno che, pur nella sua varietà clonale, è riuscito a conservare un’impronta distintiva e autentica, continuando a giocare un ruolo protagonista nella viticoltura della regione e mantenendo viva la sua storia millenaria.

Caratteristiche Ampelografiche

La Garganega si distingue per alcune caratteristiche fisiche peculiari.

L’uva si presenta con una buccia robusta e particolarmente gialla, tendente al rosa quando raggiunge la maturazione. Il grappolo si presenta generalmente alato e di dimensioni variabili, che possono essere influenzate significativamente dalla giacitura e dal microclima, con chicchi che variano da medi a grandi. 

La tardiva maturazione di questo vitigno, che avviene in ottobre, sottolinea la sua unicità, portando la vendemmia a concludersi più tardi rispetto ad altre aree.

L’ampia variabilità genetica della Garganega si manifesta in diverse sottovarietà, ciascuna con le proprie peculiarità morfologiche e adattamenti territoriali. 

  • La “Garganega Tipica” è la più diffusa, con un vigore moderato e un grappolo che può variare nella grandezza dell’acino in base alle condizioni ambientali;
  • “La Garganega Dario”, trovata specificatamente nell’area di Brognoligo, si caratterizza per grappoli più compatti e acini di dimensioni maggiori, adattandosi bene ai terreni di pianura;
  • La “Garganega Verde” si riconosce per i grappoli esteticamente apprezzabili e per l’acino più piccole;
  • “La Garganega Agostega”, con il suo acino grosso e una maturazione precoce, è oggi meno diffusa a causa della sua tendenza alla marcescenza – così sostenuta da alcuni vignaioli –, restringendo la sua presenza a specifici vigneti della zona.

Queste sottovarietà dimostrano l’adattabilità del Garganega ai diversi terroir, rappresentando un patrimonio di biodiversità che i produttori e le istituzioni di ricerca si impegnano a preservare e valorizzare.

Presenza sul Territorio

Il vitigno Garganega, versatile e resiliente, trova la sua massima espressione nelle regioni vinicole del Veneto, con una notevole concentrazione attorno al territorio di Gambellara, vicino alla provincia di Vicenza. Qui, dove le colline vulcaniche si uniscono alla storia di un’antica tradizione vitivinicola, la Garganega viene coltivata con passione, dando vita a vini bianchi di spiccata personalità e minerale complessità.

A Gambellara, la Garganega, o “Garganego” come è localmente chiamata, si esprime con un carattere distintivo, offrendo un sorso che racchiude le qualità vulcaniche e calcaree del suo terreno di origine. I vini che ne derivano, sia in versione tranquilla che spumante, si distinguono per la loro struttura e profondità, oltre a una mineralità che rispecchia la ricchezza del sottosuolo.

Il legame con il territorio di Gambellara è talmente forte che la zona è stata riconosciuta con una propria denominazione di origine controllata, la DOC Gambellara, che celebra l’unicità di questo vitigno in una terra che da secoli ne valorizza l’essenza.

Nella vicina Valpolicella, la Garganega contribuisce a bianchi passiti e vini da tavola dal carattere sincero, mentre nei comuni di Soave e Monteforte, inseriti nel prestigioso Soave Classico DOC, il vitigno si esalta in bianchi profumati ed equilibrati, testimoni della diversità geografica offerta dalla regione. 

I Colli Berici e i Colli Euganei, pur concentrandosi maggiormente su altri vitigni, non trascurano la Garganega, sperimentando e offrendo interpretazioni sorprendenti che arricchiscono il panorama enologico veneto.

Non c’è modo migliore di comprendere la profondità e la bellezza del vitigno Garganega che vivendo l’esperienza direttamente in cantina. Alla Cantina Menti, ti invitiamo a immergerti nella nostra storia, a camminare tra i filari dove nascono i nostri vini e a degustare le varie espressioni del Garganega che con passione coltiviamo.

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