La legatura della vite: un gesto antico per una viticoltura sostenibile

Nel mondo della viticoltura biodinamica, ogni gesto ha un valore profondo, un legame con la natura e con le tradizioni contadine che ci hanno preceduto. Tra questi, la legatura della vite fatta a mano, rappresenta un passaggio essenziale per la crescita equilibrata della pianta e la qualità del vino che ne deriverà.

Cos’è la legatura della vite e perché è importante?

La legatura della vite è una pratica agronomica fondamentale che consiste nel fissare i tralci ai fili di sostegno, orientandone la crescita e garantendo un corretto sviluppo della pianta. Questa operazione permette di:

  • Ottimizzare l’esposizione solare dei grappoli;
  • Favorire la circolazione dell’aria tra le foglie, riducendo il rischio di malattie;
  • Facilitare le successive operazioni in vigna, come la potatura e la vendemmia;
  • Dare equilibrio alla pianta, evitando rotture e sovraccarichi di vegetazione.

Legatura manuale e utilizzo delle strope: il nostro approccio naturale

Nella nostra azienda agricola, da sempre eseguiamo la legatura della vite esclusivamente a mano, utilizzando materiali naturali come le strope, ovvero rami flessibili di salice o altre fibre vegetali. Questo metodo, sebbene più laborioso rispetto all’uso di materiali sintetici o macchinari, rispecchia la nostra filosofia di rispetto per la natura e sostenibilità ambientale.

Perché le strope?

Le strope, utilizzate fin dall’antichità dai viticoltori, offrono numerosi vantaggi:

  • Biodegradabilità: a differenza di fili plastici o metallici, le strope si degradano naturalmente senza inquinare il suolo;
  • Flessibilità e resistenza: garantiscono un’ottima tenuta senza danneggiare i tralci, donando molta più resistenza rispetto ad un filo di plastica o di ferro, in quanto riescono ad adattarsi facilmente alla crescita del ramo;
  • Equilibrio con il ciclo naturale: con il tempo, le strope si integrano nell’ecosistema del vigneto, senza lasciare residui nocivi.

Legatura manuale o meccanica?

Oltre alla legatura manuale, esistono anche sistemi di legatura meccanizzata, che permettono di velocizzare il lavoro nei vigneti di grandi dimensioni. Questi metodi utilizzano macchine specifiche e materiali come clip o fili plastici, riducendo i tempi di esecuzione. Tuttavia, nelle aziende che seguono un approccio biodinamico e naturale, la legatura manuale resta preferibile per preservare l’equilibrio della pianta e ridurre l’impatto ambientale.

Tecniche di legatura e momenti ideali

La legatura viene eseguita generalmente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando la pianta è ancora in riposo vegetativo. Questo consente di orientare i tralci senza danneggiarli e preparare la vite alla ripresa della crescita. Esistono diverse tecniche di legatura che variano a seconda del sistema di allevamento adottato.

La legatura manuale con le strope non è solo un’operazione tecnica, ma un rito che si ripete anno dopo anno, segnando il ritmo della vigna e il lavoro del viticoltore. Ogni nodo è un segno di cura, un dialogo silenzioso con la pianta che crescerà forte e rigogliosa, pronta a donare il meglio di sé nella vendemmia futura. Scegliere di mantenere vive queste pratiche significa dare valore alla terra, preservare un sapere antico e produrre un vino che esprima la vera essenza del territorio.

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